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La professione di infermiere nasce in tempi antichissimi, quando nella preistoria le donne si occupavano di raccogliere erbe medicinali per curare qualsiasi tipo di problema.
Con il passare dei secoli, la donna diventò sempre più sapiente nel campo dei rimedi naturali in medicina, tanto da essere spesso ingiustamente accusata di stregoneria; per questo motivo le conoscenze vennero passate ai medici, che all'epoca erano solo uomini e le donne divennero le figure che si occupavano di accudire i malati, senza poter prendere decisioni su come procedere.
Nel XIX secolo grazie a Florence Nightingale, le infermiere anglo-sassoni acquisirono più capacità e competenze, rendendo necessaria una maggiore e specifica formazione.
Dal 1976, per diventare infermiere professionale, si deve frequentare un corso professionale di tre anni, al quale si può accedere anche dopo il biennio di scuola media superiore.
Dal 1990 è stato istituito il diploma universitario di primo livello in scienze infermieristiche.
Nel 1992 viene stabilito che per diventare infermiere è obbligatorio il diploma di scuola secondaria superiore di secondo grado e successivamente è necessario frequentare un corso universitario, al termine del quale viene rilasciato il diploma universitario.
Dal 2001 il diploma universitario per infermiere è diventato una laurea triennale, alla quale viene aggiunta la laurea specialistica nelle scienze infermieristiche e ostetriche.
Gli attuali infermieri, per esercitare, devono conseguire una laurea, rilasciata a seguito di un esame abilitante alla professione e devono iscriversi all'albo professionale.
La laurea in infermieristica è valida su tutto il territorio nazionale; coloro che hanno acquisito il titolo di infermiere prima della attuale normativa, possono comunque esercitare.